
Aprire un Franchising Conviene? Ecco Come e Perché Farlo
Immagina di avere una pizzeria che funziona a meraviglia. Tavoli pieni, recensioni entusiaste, incassi in crescita. Ogni cliente ti chiede: “Ma perché non ne apri un’altra in città?” Ci pensi, sogni… poi torni coi piedi per terra: costi alti, personale da gestire, rischio enorme. Ecco dove entra in gioco il franchising: la chiave per moltiplicare il tuo successo senza duplicare i tuoi problemi.
Il franchising non è solo un modello di business per chi vuole “aprire un negozio chiavi in mano”. È, prima di tutto, una strategia potente per chi vuole scalare la propria azienda.
Essere franchisor significa replicare ciò che funziona nella tua attività, portandolo in nuove città, con nuove persone, e con risorse che non vengono tutte da te.
Il bello? Non sei solo tu a guadagnare. Anche chi entra nel tuo network — i franchisee — ottiene un format pronto, testato e riconoscibile. Un vero win-win.
Ecco perché oggi ti spieghiamo perché il franchising conviene davvero e come scalare il tuo business in un modello replicabile, amato e redditizio.
Avviare un franchising conviene?
Ecco i vantaggi per chi crea il brand e per chi lo adotta
Il franchising non è solo un’opzione per “aprire un negozio con un marchio già pronto”. È, soprattutto, un modello scalabile e strategico per moltiplicare il valore di un’impresa, sia per chi ha creato il brand (il franchisor) sia per chi lo sviluppa sul territorio (il franchisee).
Vediamolo nel dettaglio.
Accesso rapido al capitale
Per il franchisor
Non serve ipotecare il futuro o cercare investitori: è il capitale dei franchisee a finanziare l’espansione. Questo ti permette di crescere in modo sostenibile, senza indebitarti.
Caso reale Settore Food: Un piccolo brand di street food ha aperto 14 punti vendita in 24 mesi, investendo solo nel primo. Tutti gli altri sono stati sostenuti economicamente dagli affiliati.
Caso reale settore Servizi: Andrea, fondatore di un’azienda di ristrutturazione “EcoRehab”, ha avviato il franchising dopo 2 anni di attività locale. Oggi ha 9 cantieri attivi in Italia, tutti gestiti da affiliati che hanno investito nel marchio per replicarne il metodo di lavoro, i software di gestione e l’accesso a fornitori convenzionati.
Per il franchisee
Può avviare un’attività riducendo drasticamente gli errori iniziali. In cambio della fee d’ingresso, riceve un know-how collaudato e strumenti operativi concreti.
Caso reale: Valeria, ex dipendente di un centro estetico, ha deciso di aprire un’attività in proprio ma non sapeva da dove iniziare. Affiliandosi a un brand specializzato in trattamenti anti-aging, ha ottenuto un protocollo di lavoro, la formazione estetica avanzata e un sistema di prenotazione già attivo.
Espansione veloce
Per il franchisor
Ogni nuova apertura è guidata da un affiliato motivato, pronto a investire e lavorare per far funzionare il punto vendita. Tu cresci, ma non sei solo.
Caso Settore edilizia: “ProntoSerramenti”, brand specializzato in installazioni rapide di infissi, ha aperto 12 nuove sedi operative in meno di 18 mesi grazie a un sistema di affiliazione che prevede un corso intensivo di 10 giorni e la fornitura di un kit operativo completo.
Per il franchisee
Sfrutta un marchio già posizionato e può espandersi più rapidamente, anche aprendo più sedi nel tempo.
Caso reale: Luca ha aperto la sua prima sede di una società in franchising per il noleggio auto a lungo termine. Oggi ha anche due sportelli satellite e un business in crescita in aree limitrofe, sfruttando accordi centrali con le case automobilistiche.
Riduzione del rischio imprenditoriale
Per il franchisor
Ogni punto vendita comporta meno rischio: la responsabilità gestionale ricade sull’affiliato, mentre tu ti concentri sul supporto e sullo sviluppo strategico.
Esempio servizi alla persona: Un network di fisioterapia domiciliare ha attivato 15 micro-franchisee in diverse province. Ogni operatore gestisce in autonomia il suo territorio, mentre il franchisor si occupa solo di promozione, supporto tecnico e supervisione.
Per il franchisee
Rischia meno rispetto a chi parte da zero: il modello è già testato, il supporto è costante e gli errori si riducono drasticamente.
Esempio: Cristina ha avviato un centro di consulenza energetica aderendo a un brand noto nel fotovoltaico. Ha evitato errori nei preventivi e ha ottenuto clienti fin dal primo mese grazie alla visibilità nazionale del marchio.
Monetizzazione del proprio know-how
Per il franchisor
Ogni manuale, protocollo, software o standard che hai costruito diventa una risorsa monetizzabile. Con il franchising, vendi competenze, non solo prodotti.
Esempio: Daniele, artigiano esperto in micro-ristrutturazioni, ha trasformato i suoi anni di esperienza in un sistema replicabile. Con “Fix&Go”, oggi vende abbonamenti mensili per assistenza casa, e ogni affiliato riceve il gestionale, il CRM clienti e una guida tecnica per ogni tipologia di intervento.
Economie di scala
Per il franchisor
Più cresci, più puoi ottimizzare costi, centralizzare forniture, automatizzare processi. Il franchising crea una rete compatta che consuma, compra e investe come un’unica entità.
Per il franchisee
Accede a condizioni di fornitura migliori, sfrutta economie di volume e riduce i costi operativi rispetto a un’attività indipendente.
Esempio: Gli affiliati di una rete di servizi di pulizie professionali hanno risparmiato fino al 30% su attrezzature, divise e detergenti grazie alla centrale acquisti comune.
Aumento del valore dell’equity aziendale
Per il franchisor
Un’azienda che gestisce 5 negozi ha un certo valore. Ma un brand con 30 affiliati attivi, una rete strutturata e royalty ricorrenti, ha un valore molto più alto.
Tradotto: il tuo brand può valere 10x più velocemente se diventa una rete.
Esempio: Un marchio di consulenze per il recupero crediti, con 18 sedi affiliate, ha ricevuto un’offerta di acquisizione da un gruppo europeo del settore finance. La forza del modello scalabile ha triplicato la valutazione aziendale.
Affiliati più motivati dei dipendenti
Per il franchisor
Un franchisee ha la pelle in gioco. Non timbra il cartellino, ma investe, rischia e lavora con l’energia di un imprenditore.
Per il franchisee
Gode di autonomia, ma con il supporto di un sistema collaudato. È padrone del proprio futuro, con regole chiare e margini concreti.
Esempio: In una rete di servizi di consulenza fiscale per artigiani e PMI, gli affiliati con partita IVA e obiettivi chiari hanno superato in performance i dipendenti delle sedi dirette del 40%.
Crescita del marchio e della reputazione
Per il franchisor
Ogni apertura è un megafono per il tuo brand. Più insegne = più autorevolezza, più opportunità, più richieste di affiliazione.
Per il franchisee
Beneficia dell’effetto “brand conosciuto”: parte subito con una reputazione positiva.
Esempio: Un’impresa nel settore delle sanificazioni ha ricevuto incarichi pubblici solo perché “il marchio era riconosciuto a livello nazionale”. L’effetto rete ha generato fiducia immediata anche con enti pubblici.
Maggior potere d’acquisto
Per il franchisor
Con una rete attiva, tratti da protagonista con i fornitori, ottenendo prezzi migliori, esclusive, sconti, bonus.
Per il franchisor
Risparmia tempo e denaro: acquista a condizioni vantaggiose grazie alla forza contrattuale della rete.
Esempio: Un network di centri multiservizi ha ottenuto un accordo quadro con un’azienda di software gestionali: 70% di sconto sull’abbonamento per ogni affiliato, rispetto al prezzo di listino.
Ottimizzazione nella gestione del personale
Per il franchisor
Non devi più gestire direttamente decine di dipendenti. Ogni punto vendita è responsabilità del franchisee, che si occupa di assunzioni, turni, formazione.
Meno HR da gestire, più tempo per far crescere il brand.
Per il franchisee
Gestisce il proprio team con autonomia, ma segue standard formativi già pronti, riducendo errori e aumentando la qualità del servizio.
Esempio: Roberto, affiliato di un servizio di manutenzione impianti, ha inserito il suo primo collaboratore usando il kit “onboarding operativo” fornito dal franchisor. In 2 settimane il tecnico era pienamente operativo, seguendo le checklist preimpostate.
I rischi e le criticità del franchising per il franchisor: come gestirli (davvero)
Il franchising è un acceleratore straordinario. Ma come ogni motore potente, richiede rodaggio, manutenzione e controllo di trazione. I problemi non arrivano dopo 5 anni, ma subito, nella fase iniziale, quando le fondamenta della rete si stanno ancora consolidando.
Anche se il modello è potente, le prime fasi di vita di un franchising sono le più fragili. Tre i rischi strategici principali:
1. Superare la non notorietà del brand
Un marchio che funziona nella propria città non è ancora una brand awareness nazionale.
I primi affiliati si trovano a promuovere un’insegna poco conosciuta, e per molti potenziali clienti “non ancora affidabile”. Senza strumenti marketing solidi, campagne local, e kit comunicazionali pronti all’uso, il rischio è che si sentano soli e poco supportati.
Esempio tecnico: in un franchising di servizi per la casa, i primi affiliati si sono lamentati dell’assenza di un sito geolocalizzato, campagne Facebook local e supporto Google Ads.
Soluzione: creazione immediata di landing page regionali + kit social per il lancio inaugurale + assistenza marketing nei primi 90 giorni.
2. Controllo della qualità e degli standard
Il successo del franchising non è nella licenza, ma nella replica coerente del modello.
Se i primi punti vendita non rispettano identità visiva, pricing, processi e customer experience, il brand si indebolisce e la rete perde di credibilità.
Senza un sistema di auditing operativo, mystery client, o ispezioni a tappeto, le deviazioni diventano lo standard.
Caso reale: in un franchising di servizi edilizi, il secondo affiliato aveva modificato il logo, introdotto un suo listino e tagliato il processo di preventivazione.
In meno di tre mesi, le recensioni negative online hanno compromesso l’intera reputazione della rete.
Soluzione: introduzione di un protocollo di controllo a tre livelli (self-audit, visita mensile, valutazione cliente) e checklist standard condivisa.
3. Sistema di addestramento efficace
Non basta un manuale PDF o una call di onboarding. Il successo operativo degli affiliati si gioca nei primi 60 giorni. Senza un training tecnico, pratico e orientato ai risultati, anche il miglior format fallisce.
Esempio reale: Il franchising “GLATO FRANCHITO”, gelateria artigianale, aveva fornito solo una guida scritta. Gli affiliati erano confusi su gestione del laboratorio, servizio al banco, e software cassa.
Soluzione: Dopo aver strutturato un bootcamp pratico + affiancamento in apertura + e-learning continuo, il tasso di successo delle nuove aperture è passato dal 47% all’85% in meno di sei mesi.
Ricorda: quando l’affiliato sbagliato rovina tutto
Il rischio più subdolo è quello relazionale: scegliere un affiliato non allineato ai valori e alla visione della rete. Molti candidati entrano “per comprarsi un lavoro”, ma non hanno mentalità imprenditoriale, né disciplina operativa. E se entrano… escono tardi, ma dopo aver fatto danni.
Caso reale: Nel 2021, un brand emergente di lavanderie automatiche ha subito una crisi di reputazione per colpa di 3 affiliati “fuori standard”. Avevano personalizzato insegne, cambiato orari senza autorizzazione e gestito clienti in modo non conforme. Il risultato: recensioni negative, disdette, e interruzione dello sviluppo per 6 mesi.
Lezione pratica:
- Inserire un sistema di pre-screening attitudinale
- Prevedere colloqui in più fasi, inclusa una giornata in sede
- Utilizzare prove di simulazione prima della firma
- Scrivere un contratto blindato, con:
- standard operativi obbligatori
- penalità per non conformità
- obblighi formativi vincolanti
Il contratto non deve essere un documento notarile, ma una tecnologia di governance: chiara, concreta, reattiva. Approfondisci: come scrivere un contratto di franchising davvero efficace
L’investimento iniziale e il falso mito del guadagno automatico
“Creo un format e poi guadagno con le royalty” è uno degli errori più gravi.
Le reti che funzionano sono quelle che investono prima: in formazione, strumenti, supporto, marketing e struttura.
Serve manualistica dettagliata e validata sul campo, kit di affiliazione pronto (brand book, planimetrie, software, allestimento tipo), funnel di selezione affiliati, campagna lead generation e nurturing, sistema di supporto post-apertura (PM, tutor, helpdesk).
Caso studio: Una catena artigianale emiliana ha investito 60.000 € in fiere e brochure senza avere un funnel attivo, un CRM di lead management, una presentazione commerciale efficace. Dopo 12 mesi: una sola affiliazione chiusa e un’intera campagna da rifare.
Strategia corretta:
- Calcolare il punto di pareggio economico della rete
- Costruire una roadmap ROI con milestone chiare
- Creare una presentazione d’impatto che risponda alla domanda: “Perché affiliarmi proprio a te?”
Non basta replicare un modello. Serve sostenere la rete
Il franchising non è un sistema che si regge da solo. È una relazione di lungo periodo.
Il franchisor deve diventare un partner operativo, un punto di riferimento costante.
Serve ascolto attivo degli affiliati, incontri mensili di aggiornamento, area riservata con materiali aggiornati, performance dashboard e coaching individuali, canali veloci per l’assistenza tecnica e gestionale.
Con Sviluppo Franchising accompagniamo ogni rete dalla progettazione del modello alla definizione della strategia lead & conversione e alla costruzione di materiali, strumenti e procedure fino alla formazione e al supporto in fase di scale-up.
Non costruiamo reti in serie, costruiamo reti sostenibili. Con una regola d’oro: prima si governa, poi si cresce.
Hai una buona attività? È il momento di farla diventare un brand replicabile, riconosciuto, desiderato.